Vittore Carpaccio (Venezia 1460-65 – ivi o Capodistria 1525-26)



Pala di San Vitale (1514)
Olio su tela, 445x214 cm
Chiesa di San Vidal, Venezia

L'opera firmata e datata venne commissionata per l'altar maggiore della chiesa di San Vidal dove ancor oggi si trova. Carpaccio, meno a suo agio nelle pale d'altare rispetto alla realizzazione dei cicli narrativi, concepisce un'architettura in cui collocare i numerosi santi secondo una disposizione che ricorda quella di un polittico, con tre tavole nel registro inferiore e una in quello superiore. Al centro San Vitale, ufficiale romano martirizzato a Ravenna nel terzo secolo, è mostrato nella posa sicura del cavaliere mentre il cavallo muovendo la testa fa oscillare la nappa rossa delle sue briglie. Ai lati, da sinistra a destra, i santi Giacomo, Giovanni Battista, Valeria (moglie di Vitale) e Giorgio. Al di sopra dell'inusuale struttura architettonica, in una sorta di terrazza, Andrea e Pietro e accanto a loro rispettivamente Gervasio e Protasio figli di Vitale e Valeria. Sulla sommità della pala, infine, trovano posto la Vergine col Bambino incorniciati da una cortina di nuvole con cherubini. L'impostazione compositiva su un duplice registro sembra debitrice della Pala di Sant'Ambrogio ai Frari realizzata da Alvise Vivarini e conclusa da Marco Basaiti, a cui rimanda anche il volto di Vitale che ricorda quello del santo vescovo di Milano. Tuttavia essa risulta originale, anche per alcuni dettagli come le due figure a rilievo reggi-mensole di straordinaria eleganza o la simpatica presenza del putto con il liuto seduto sul bordo del cornicione.